Per chi ancora non lo conoscesse, Together Price consente di condividere comodamente il costo degli abbonamenti di Netflix, Spotify, Office, Apple Music e tantissimi altri servizi.
Ma come funziona?
Per prima cosa è necessario collegarsi al sito e iscriversi, completando il proprio profilo in modo da farne aumentare l’affidabilità. Dopodiché sarà possibile usufruire del servizio scelto in due modi, creando una condivisione e diventandone admin oppure partecipando a una condivisione già esistente e diventandone joiner, previa disponibilità di slot liberi. L’admin, in base all’affidabilità dei joiner che richiedono l’accesso alla condivisione, sceglierà chi far entrare a farne parte. Il joiner sarà quindi invitato ad effettuare il pagamento della quota che rimarrà congelata per circa tre settimane prima di arrivare all’admin, come forma di tutela in caso di problemi.
Quali sono i costi?
Gli admin della condivisione, essendo i soggetti che anticipano la quota completa, non saranno soggetti a nessun costo, mentre i joiner corrisponderanno la cifra di € 0,99 in aggiunta al costo del normale servizio.
Ma è legale?
Si, sono gli stessi titolari dei servizi a offrire agli utenti la possibilità di sottoscrivere, ad esempio, abbonamenti familiari, a patto di rispettarne termini e condizioni. Together Price ne semplifica soltanto la condivisione.
Purtroppo l’ottima idea di base non è supportata al meglio dal funzionamento del sito molto macchinoso e poco immediato, seppur con l’ultimo aggiornamento di qualche settimana fa la situazione sia nettamente migliorata. Nel mio caso è capitato che dopo l’aggiornamento del sito il rinnovo della condivisione non sia avvenuto in automatico ma è stato necessario farlo manualmente.
La piattaforma è comunque godibile a patto di avere un po’ di pazienza, la utilizzo personalmente e ne sono soddisfatto.
Articolo interessantissimo, scorrevole, esaustivo e ben realizzato, comolimenti!!!
Grazie!